Il breton e la pet therapy
Alcuni
giorni fa ho fatto una lunga chiacchierata al telefono con l’amico Stefano
Pellicanò, grande appassionato dell’epagneul breton.
Abbiamo
parlato dei nostri cani, dei nostri progetti e dei nostri risultati. Stefano ha
vinto anche quest’anno il Top Dog ed è arrivato secondo al Trofeo Allevamento
ENCI per le esposizioni.
E’ di questi giorni l’ultimo
risultato importante: alla Mondiale di Budapest, Ghemon di Valanidi raggiunge
il titolo di Campione del Mondo Giovani.
Considerando
dove vive, per lui, il raggiungimento di tali risultati è molto impegnativo e
oneroso. La passione è tanta e in questo è appoggiato da tutta la famiglia,
bambini in primis, ovviamente.
In
effetti non è di questi risultati che avrei voluto parlare, ma di qualcosa di
cui Stefano mi ha parlato con una gioia che non gli avevo mai sentito prima
d’ora.
Da
una delle ultime cucciolate prodotte, Stefano, in collaborazione con un amico
siciliano, ha scelto una cucciola e l’ha affidata a Simone. Tra i due è stato
subito amore a prima vista e lo dimostra la foto allegata.
Ma
lasciamo a Stefano, alle sue parole, semplici ma chiare, il compito di
illustrarci meglio.
Donato
Scalfari
Simone e Peggy
Nelle ultime pubblicazioni o in vari
articoli si parla dell’evoluzione della razza da noi allevata, di quanto si
esasperino alcune qualità tanto da notare palesemente immissioni di sangue
spurio, di soggetti inglesizzati, di soggetti che spingono troppo a scapito
della tipicità del movimento.
L’interesse immutato per tutti gli
amanti sinceri di questa razza è di non perdere tipicità, di riuscire a
conservare il breton per come ci piace, anche a costo di rischiare di essere
meno protagonisti nelle verifiche morfologiche funzionali che di zootecnico,
ormai, mantengono sempre meno. Spesso primeggia semplicemente la voglia di
vincere da parte dei conduttori a scapito del reale valore dei cani.
Ma di là del movimento e di tutte le
altre caratteristiche fondamentali nel tipo della razza, spesso non ci si ferma
a valutare l’intelligenza, che qualunque cane da ferma deve avere e che è una
dote spiccata nei nostri ausiliari. Eppure basterebbe guardare un breton negli
occhi per notare quanto dicono. In un loro sguardo è racchiusa tutta la loro
sensibilità, che è la vera forza.
In un momento in cui si cerca di evidenziare il cane nel
sociale, noi abbiamo la razza principe, capace di inventarsi, per soddisfare il
proprio padrone, in ogni campo anche in cose che non sono state progettate
dalla selezione adoperata negli anni. Eppure resta conservata nel suo DNA la
straordinaria sensibilità che non è fronte di fragilità ma di coraggio
incondizionato.
E’ questa la forza di Peggy di
Valanidi che ha preso l’impegno di soddisfare nel migliore dei modi Simone, che
saprà, senz’altro, essere il compagno ideale per lei.
Simone sarà il suo proprietario senza
essere mai il suo padrone. Loro stanno facendo un percorso di crescita iniziato
quando si sono incontrati i loro sguardi e pochi di noi sono in grado di
leggerli come hanno fatto loro.
Non sappiamo se questa cucciola da
adulta sarà corretta al frullo né se caccerà mai, sicuramente sappiamo che
anche questo è breton e bisogna farlo conoscere a tutti.
Dopo tanti campioni assoluti oggi il
mio allevamento condivide con voi la nostra più giovane Campionessa di Assoluta
Tenerezza.
Nessun commento:
Posta un commento